Sabato 22 maggio 2021 la nostra comunità parrocchiale ha gioito per il conferimento delle cresime a 19 fratelli e sorelle. Riportiamo di seguito il testo che presenta il cammino di questo gruppo.
“E’ con grande gioia, Don Antonio Mancuso, che ti presentiamo coloro che questa sera desiderano ricevere il sacramento della cresima”
Sono 19 fratelli e sorelle e la composizione del gruppo si presenta articolata non solo per l’età, compresa tra i 13 ed i 54 anni ,ma anche per la diversità dei percorsi .
Maria ha seguito l’itinerario di preparazione presso la parrocchia Annunciazione del Signore, ma per problemi di inconciliabilità di date, questa sera è con noi; così come i due fratelli gemelli Claudio e Roberto che due anni fa ho accompagnato nel cammino in preparazione al sacramento, nei periodi in cui si trovavano a Palermo; infatti all’epoca lavoravano entrambi a Londra ed allora non hanno ottenuto il permesso per essere presenti nel giorno che avevamo fissato nel 2019 per la celebrazione della cresima .
Nella nostra parrocchia esiste anche il gruppo di formazione per i giovani. Le tematiche affrontate, nell’arco dell’ultimo triennio, sono state bibliche, teologiche ed esistenziali. Quest’anno segue il loro percorso di crescita Don Massimo Schiera , il quale ha proposto ,a coloro che ancora non erano stati confermati nella fede, di completare l’iniziazione cristiana. Sono 4 i giovani che hanno accolto tale chiamata del Signore ed anche loro stasera sono con noi.
Io ho accompagnato gli altri 12 fratelli che si accingono a ricevere l’unzione crismale. Ho iniziato ad Ottobre gli incontri nei locali parrocchiali con quelli tra loro che son venuti proprio all’inizio del percorso. Poco dopo, il riacutizzarsi della pandemia, ha impedito che anche i momenti di catechesi si svolgessero in presenza ed abbiamo cominciato ad incontrarci tramite piattaforma digitale anche con chi si è inserito successivamente. Tutti abbiamo patito la mancanza delle modalità relazionali tipiche dell’essere umano, ed in parte ne soffriamo ancora, ma questo limite si è trasformato in opportunità ad esempio per Kostas, chirurgo palermitano che lavora in Svizzera , che ha potuto seguire con serietà ed impegno gli incontri da remoto ed anche lui chiede di essere confermato nella fede in questa celebrazione eucaristica..
Durante il percorso formativo ho parlato della chiamata di Gesù alla sua sequela e della piena libertà che Dio lascia alla risposta personale ,ho presentato i tempi liturgici che man mano la Chiesa ci proponeva di rivivere per comprenderne sempre più approfonditamente il significato, ho cercato di far percepire l’immensità del dono che Dio ci fa dei sacramenti ed in particolare mi sono soffermata su quello della Cresima. Ma durante gli incontri c’è stato sempre un filo conduttore: cioè ho insistito molto sul fatto che non si chiede di essere cresimati unicamente per fare da padrini, né per sposarsi in Chiesa. Si riceve invece in modo ancora più profondo e specifico, dopo quello già impresso al momento del battesimo, il carattere, il sigillo dello Spirito Santo ;cioè si viene assimilati più pienamente a Cristo per vivere i contenuti del Vangelo in ogni ambito della propria vita in modo più radicale .Ad esempio, poiché l’incontro si svolgeva abitualmente li sabato pomeriggio l’8 Maggio scorso, non ho potuto evitare di descrivere la figura di Rosario Livatino che l’indomani mattina sarebbe stato beatificato ad Agrigento. Il primo magistrato proclamato beato nella storia della Chiesa per il suo essere un cristiano che ogni giorno poneva la sua vita sotto la tutela di Dio, nutrendosi quotidianamente dell’eucaristia, ma che uscendo dall’aula liturgica incarnava la fedeltà totale, la coerenza piena con i principi della giustizia, della difesa dei diritti dei più fragili, dell’affrancamento da ogni forma di criminalità prevaricatrice ed oppressiva; tutto ciò gli veniva ispirato dalla potenza emanata dal Vangelo e poiché Gesù lì vi afferma che il servo non è più grande del padrone, il giovane giudice ha spinto la sequela di Gesù fino al sacrifico consapevole ed ampiamente previsto, della propria vita.
Possiamo quindi testimoniarti caro Padre Antonio, Don Carmelo, Don Massimo ed io che questi fratelli avendo compreso la radicalità della scelta di essere cristiani nel mondo ,ma non del mondo, sono pienamente disponibili a ricevere la grazia sacramentale.
Siamo già nella celebrazione vigiliare della Pentecoste. Stiamo quindi rivivendo liturgicamente il momento in cui la Chiesa nascente, ricevuto lo Spirito Santo, esce allo scoperto e comincia a vivere la sua missionarietà per annunciare, da Gerusalemme ,per la Samaria ,fino agli estremi confini della terra il Vangelo di salvezza. In quel momento insieme agli Apostoli era presente anche la Madonna. A lei, a cui san Paolo VI volle che venisse attribuito anche il titolo di Madre della Chiesa, affidiamo ciascuno di questi 19 cresimandi perché siano sempre nel mondo ,testimoni gioiosi della fede in Cristo morto e risorto; uomini e donne coerenti ,ma soprattutto credibili ,come amava dire il già citato beato Rosaro Livatino, che sappiano cioè coniugare nella loro quotidianità l’appartenenza a Cristo con un impegno operoso, audace e creativo per contribuire alla costruzione della città degli uomini in vista della realizzazione piena della città di Dio.
Maria Butera