Il ruolo del ministrante al tempo del Coronavirus
Il ruolo del ministrante, nella Chiesa sta crescendo sempre di più. Ragazzi e ragazze si avvicinano al servizio all’altare, sempre più motivati. Il ministrante svolge un servizio per la sua comunità parrocchiale che è servizio di aiuto durante le Celebrazioni Liturgiche. Ma, quest’anno, specie durante i Riti della Settimana Santa non siamo stati all’altare. Causa l’emergenza Coronavirus, anche le Celebrazioni della Settimana Santa hanno cambiato forma in ottemperanza ad una serie di Decreti Legge emanati dal Governo.
La Chiesa, con disposizioni precise, ha stabilito che i Riti della Settimana Santa venissero celebrati allo stesso modo di come si sono celebrate fino ad ora le Messe domenicali di Quaresima, permettendo solo al sacerdote celebrante e, al massimo, al diacono di assistere all’altare.
Quest’anno quindi una Pasqua diversa, all’insegna dell’allerta e della distanza fra noi. Una Pasqua che non ci ha visto all’altare…..
Questo non deve farci scoraggiare!
Chi come me, da tempo svolge il servizio del ministrante, sa bene che Gesù è sempre al nostro fianco in ogni momento. E anche se non abbiamo potuto da vicino presenziare a queste Celebrazioni, con il nostro cuore siamo stati vicini ai sacerdoti della nostra parrocchia, al nostro Vescovo e pastore della diocesi palermitana e a Papa Francesco che, a porte chiuse, ma in diretta streaming, hanno fatto memoria della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.
“Voi l’avete ucciso, ma Dio lo ha resuscitato”: è la prima predicazione apostolica ed è e sarà la perenne predicazione della Chiesa. Pietro e la Chiesa esistono per ripetere nei secoli questo annuncio. Un annuncio stupefacente che contiene tutta la volontà positiva di Dio.
Tutti siamo apostoli nella misura in cui annunciamo questa realtà e abbiamo il coraggio di ripetere sotto mille forme che il male è stato vinto e che sarà vinto, e che l’amore sarà sempre più forte dell’odio perchè Cristo è risorto: anche in tempo di Coronavirus.
Cogliamo quindi, anche noi ministranti in questo tempo paradossale che siamo chiamati a vivere, l’opportunità di mantenere un atteggiamento positivo verso la vita, con l’ottimismo di chi sa che il Padre vuole sciogliere me e tutti noi dalle angosce della morte per condurre tutti verso la Vita.
Forse è il tempo per domandarmi se sono apostolo alla mia maniera o lo sono come Pietro.
Padre fa che possiamo vivere intensamente la Parola: “Il mio cuore esulta nel Signore” (1Sam 2,1).
Biagio
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